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Il museo parrocchiale Gian Battista Tosio di Asola arriverà presto con gli aggiornamenti sulle proprie attività.
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MUSEO PARROCCHIALE

Il Museo, intitolato a monsignor Gian Battista Tosio, si articola in due diverse sedi: una parte dell’esposizione è sistemata, insieme al Museo civico “G. Bellini”, nel palazzo del Monte dei Pegni, di fronte alla facciata della Cattedrale, mentre un’altra parte si trova nel salone soprastante la sagrestia.
L’allestimento realizzato presso il Monte dei Pegni è concepito per ripercorrere la storia della Chiesa asolana. Nella prima sala fa mostra il grande Ritratto di mons. G.B. Tosio, raffigurato in veste prelatizia, rocchetto e mozzetta, mentre sul tavolo accanto è appoggiato un documento che ricorda l’autonomia della Chiesa di Asola e la sua giurisdizione sulle terre circostanti. Accanto ad esso sono esposte diverse preziose suppellettili in uso durante la messa solenne, alcune delle quali riservate alle celebrazioni pontificali officiate dall’arciprete (calici, croce pettorale, mitria, cartegloria, messali).
Nella seconda sala sono collocate tre belle statue lignee di diversi periodi: una Madonna (forse quell’Annunciata, opera del XVI secolo di Clemente Zamara, commissionata insieme a un angelo per essere collocata al vertice della cassa organaria in Cattedrale), un San Giuseppe (XVII secolo) e una Santa monaca. Alle pareti, quattro Sibille di gusto rinascimentale, provenienti dalla chiesa di Santa Maria: la Frigia, l’Ellespontica, la Cumana e la Samia.
La devozione ai santi è il tema conduttore della terza e quarta sala. Accanto a immagini relative alle figure più care alla pietà del popolo cristiano, compaiono testimonianze legate alla vicenda storica locale. Spiccano quattro tele di Alessandro Bonvicino detto il Moretto, artista bresciano del XVI secolo. Recentemente restaurate, fanno parte di un ciclo di otto dipinti a tempera databili tra il 1530 e il 1540 di cui non è nota l’originaria collocazione. Esse sono menzionate solo a partire dai primi anni del Seicento, quando vengono ricordate come ornamento della loggia annessa al palazzo comunale, edificato nel 1610. È probabile che provenissero dal precedente palazzo pubblico, essendo diffusa la consuetudine di decorare anche gli edifici destinati alle attività di governo con soggetti legati alla devozione cittadina. A causa delle precarie condizioni di conservazione, attorno al 1620 furono spostate in Cattedrale. In esposizione possiamo ammirare un’Annunciazione con ai lati il Profeta Isaia e la Sibilla Eritrea, mentre nei depositi si trovano in attesa di restauro San Girolamo, San Giuseppe, Santa Caterina d’Alessandria e Sant’Antonio di Padova (o, secondo una recente interpretazione, il beato Roberto da Asola). La collocazione in uno spazio aperto come la loggia e una non ottimale qualità dei materiali impiegati dal pittore hanno pregiudicato la conservazione delle tempere. Quasi del tutto compromessa la cromia originaria, si può ancora ammirare l’arte del Moretto nella varietà degli atteggiamenti e nella forza del disegno.
L’ultima sala è dedicata alle confraternite, organizzazioni laicali ben radicate nella comunità asolana. Da segnalare due sculture del XVI secolo in legno dipinto, raffiguranti i Disciplini in preghiera, e una bella croce astile del XV secolo, realizzata in lamina d’argento sbalzato su legno. Essa presenta nel recto una crocifissione e nel verso la Madonna della Misericordia, con la schiera di Disciplini sotto il manto.
La sezione ospitata nel salone soprastante la sagrestia della Cattedrale è accessibile dal cortile interno della Parrocchia. Essa, oltre a numerosi reliquiari, candelieri e suppellettili sacre, conserva un’interessante serie di una trentina di dipinti che ritraggono gli arcipreti asolani. Fra le opere più preziose troviamo due sculture lignee cinquecentesche: un Sant’Antonio abate, e un Cristo morto attribuito a Clemente Zamara, caratterizzato dalla rigorosa resa anatomica e dall’intensa espressività.


CATTEDRALE

Dal 1509 al 1818 la parrocchia di Asola, con altre nove intorno, costituì di fatto una diocesi autonoma: per questo la chiesa principale portò il titolo, ancora in uso pur se impropriamente, di cattedrale. E’ intitolata all’Assunzione della Beata Vergine Maria e a Sant’Andrea apostolo; fu costruita a partire dal 1472, ed è l’ultima delle grandi chiese italiane in stile gotico. La semplice facciata e il più mosso fianco destro non lasciano presagire la solennità dell’interno, a tre navate su snelli pilastri, con transetto lungo e alto quanto la navata centrale, e una impressionante quantità di dipinti e sculture, per la maggior parte del primo Cinquecento e tutte di grande interesse.
Si notino gli elaborati altari con le statue lignee dipinte o in marmo, gli affreschi alle pareti (tra cui, a sinistra dell’ingresso, un’Ultima Cena che è tra le primissime ispirate a quella di Leonardo), le pale d’altare (tra cui La Madonna del Rosario, di Palma il Giovane), la grande tavola con l’Assunta nel transetto destro. Ancora, il giustamente celebre ciclo del Romanino, capolavoro della sua maturità: le tavole del pulpito, con l’ Ecce Homo sul pilastro, e le complesse scene, anteriori e posteriori, intorno all’organo. Sull’altare centrale è il mirabile Polittico della misericordia, attribuito ad Antonio della Corna; tra i suoi pregi, una singolarità: i dodici apostoli della predella recano cartigli che, letti di seguito, compongono il Credo, nella forma detta appunto degli apostoli.


Visita

Sezione del Museo Parrocchiale al Museo Civico “G. Bellini”
La visita non è scorporabile da quella al Museo Civico.
Orari:
– Da Lunedì a Venerdì, dalle 9.00 alle 13.00
– Lunedì e Mercoledì, dalle 14.30 alle 18.00
– Sabato, dalle 9.00 alle 12.00
– Domenica, dalle 15.30 alle 18.30
Biglietto d’ingresso: € 3; ridotto € 2 (condizioni, anche di gratuità, chiedere alla biglietteria).
Visite guidate: € 3 più il biglietto d’ingresso.

Per altre informazioni:

0376 733075
0376 710415
museo@comune.asola.mn.it

Sezione del Museo parrocchiale sopra la sacrestia e visita guidata alla Cattedrale
Prenotare al tel. 0376 710123; offerta libera.
Per altre informazioni: parrocchia.asola@alice.it
È disponibile la Guida artistica La Cattedrale di Asola, Gilgamesh 2015.


NEI DINTORNI

Acquanegra sul Chiese, chiesa parrocchiale
La chiesa ora parrocchiale era quella dell’abbazia benedettina di San Tommaso, che nei secoli XI e XII conobbe una grande fioritura, testimoniata da quanto resta del pavimento a mosaico e dei pregevolissimi affreschi alle pareti, con figure di Profeti lungo la navata e brani del Giudizio universale nella controfacciata, intorno al più tardo, ma pur sempre prezioso, organo Serassi. All’altare centrale, L’incredulità di Tommaso, di scuola del Tintoretto, e nel transetto Gesù consegna le chiavi a Pietro, attribuito a Mattia Preti.
A breve distanza è il seicentesco santuario di San Fortunato martire, affrescato nel Settecento quando si ornò anche di due tele di Giuseppe Bazzani.

Santuario della Malongola
A Fontanella Grazioli, frazione di Casalromano, si trova il santuario della Beata Vergine Maria detto della Malongola, dal nome del vicino fossato dove, forse nel Duecento, fu trovata una tavoletta (ora sull’altare) raffigurante la Madonna col Bambino. Per custodirla e venerarla fu eretta la chiesetta, di modesta fattura ma ricca di affreschi databili tra il Tre e il Cinquecento.

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